25 Maggio 2015
Distruzione e ricostruzione. Dal caos all'ordine. Nel mezzo un passaggio di testimone intergenerazionale. La moneta, da sempre mezzo di scambio che assumendo diversi valori sopravvive anche all'uomo che l'ha creata, diventa strumento di conservazione della memoria con il pezzo dedicato al centenario del terremoto di Avezzano del 13 Gennaio 1915 inserito nella collezione numismatica 2015. Si tratta di una moneta da 5 euro in argento realizzata da mani abruzzesi, quelle di Maria Carmela Colaneri, Incisore del Poligrafico e Zecca dello Stato, istituto che insieme al Ministero dell'Economia e delle finanze e alla Regione Abruzzo ha permesso la creazione del conio. A 100 anni dalla tragedia che rase al suolo il Fucino e cambió per sempre la vita dei marsicani é lei che racconta passato e futuro su due sole facce. Il rovescio raffigura una veduta d'epoca delle montagne di Avezzano e la linea che corre a separare gli eventi spezza con la forza del sisma anche vite ed edifici. Emblematico il crollo della chiesa di San Bartolomeo che sul dritto ricompare in tutto il suo splendore. Ricostruita. Ma se per voltare la faccia di una moneta ci vuole solo qualche frazione di secondo, non è altrettanto per la storia che è lì in mezzo. Una storia fatta di sacrifici, tempo, insegnamenti da tramandare ed errori da non ripetere. istruzione e ricostruzione. Dal caos all'ordine. Nel mezzo un passaggio di testimone intergenerazionale. La moneta, da sempre mezzo di scambio che assumendo diversi valori sopravvive anche all'uomo che l'ha creata, diventa strumento di conservazione della memoria con il pezzo dedicato al centenario del terremoto di Avezzano del 13 Gennaio 1915 inserito nella collezione numismatica 2015. Si tratta di una moneta da 5 euro in argento realizzata da mani abruzzesi, quelle di Maria Carmela Colaneri. A 100 anni dalla tragedia che rase al suolo il Fucino e cambió per sempre la vita dei marsicani é lei che racconta passato e futuro su due sole facce. Il rovescio raffigura una veduta d'epoca delle montagne di Avezzano e la linea che corre a separare gli eventi spezza con la forza del sisma anche vite ed edifici. Emblematico il crollo della chiesa di San Bartolomeo che sul dritto ricompare in tutto il suo splendore.