16 Febbraio 2019
Confessa di non aver ancora letto il testo ma di una cosa è sicuro: l'Abruzzo non deve uscirne penalizzato. E' la posizione espressa dal neo presidente della regione abruzzo marco marsilio, esponente di fratelli d'Italia, sui tre disegni di legge che avrebbero dovuto recepire le bozze d'intesa sull'autonomia differenziata di Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna. La questione ha viaggiato per lungo tempo sommersa nei meandri di commissioni parlamentari e delle regioni interessate, ma alla vigilia del consiglio dei ministri che avrebbe dovuto procedere all'approvazione tutto è saltato. L'organo di governo si è spaccato per l'opinione contraria del movimento 5 stelle e per l'opposizione di alcune regioni del sud, prime su tutte campania e calabria, determinando una fase di stallo e di crisi nei rapporti tra alleati di governo. Oggi, con una intervista pubblicata sul quotidiano repubblica chiarisce la sua posizione anche il governatore abruzzese, Marsilio. Non ho preconcetti sull'autonomia delle regioni, a patto che venga realizzata all'interno di un quadro di unità nazionale - dichiara Marsilio - per la qual cosa è necessario rispettare i principi della legge 42, che prevede un fondo di perequazione per le regioni che hanno meno risorse. Marsilio che ha vinto grazie alla spinta decisiva della lega di Salvini, rimane saldo su un concetto: in caso di applicazione delle autonomie differenziate l'importante è che l'abruzzo non riceva un euro in meno rispetto a quanto riceve oggi: sarebbe inaccettabile. Mi batterei con forza per evitarlo - afferma . Sulla questione del trasferimento delle competenze. in particolare quelle relative alla scuola ed alla sanità , Marsilio conferma di non aver preso ancora visione del testo, tuttavia ritiene che sul reclutamento di maestri e professori debbano essere mantenute le regole nazionali.