02 Dicembre 2019
Un fine settimana drammatico quello che si è appena concluso sulle montagne d’Abruzzo. Il bilancio è di quelli più infausti. 3 vittime, due sulla Majella, Gianpiero Brasile, 58 anni e Antonio Muscendere, 55 anni, originario di Sora, trovati senza vita in località Rava del Ferro. I due sono scivolati mentre erano in compagnia di altri escursionisti, un’altra vittima Matteo Martellini, 37 anni di Castel Sant’Angelo invece, che si cercava già dal giorno prima dopo che non aveva fatto rientro a casa. Il corpo è stato trovato in un canalone in prossimità della via del Centenario sul Gran Sasso d’Italia. Morti che lasciano intere famiglie e comunità attonite perché forse si sarebbero potute evitare. Un bilancio drammatico anche perché si tratta di uno dei primi week end con temperature invernali almeno in quota. I corpi degli escursionisti sono stati recuperati dalle squadre di soccorso del Cnsas che fino all’ultimo hanno sperato di ritrovarli vivi. In particolare, la ricerca di Martellini sul Gran Sasso d’Italia, era partita quando non era stato visto tornare a casa. Il 37enne esperto della montagna, si era avviato in solitaria su dei percorsi tra i più impegnativi, quello del Centenario che richiede oltre ad un’ottima forma fisica anche una preparazione tecnica non indifferente, soprattutto in questo periodo dell’anno, dove l’asticella della difficoltà e del rischio aumenta vertiginosamente. Gli altri due escursionisti morti sulla Majella in località Rava del Ferro invece erano in compagnia di altri escursionisti due dei quali rimasti feriti. Per le due vittime, fatale è stato un salto di diverse centinaia di metri dopo esser scivolati per ragioni sconosciute. Erano stati gli stessi compagni ad allertare i soccorsi che però non hanno potuto far altro che recuperare le due salme. Un week end tragico al termine del quale i soccorritori lanciano un monito, sempre lo stesso, ovvero quello di usare la massima prudenza, di evitare d’avventurarsi da soli, di essere consapevoli sia delle proprie effettive competente tecniche e non ultimo quello di valutare ed avere un ampio margine fisico e temporale rispetto al percorso che si è deciso di intraprendere tenendo sempre in considerazione il fatto che in quota il tempo può cambiare repentinamente e spesso senza troppo preavviso.Â