03 Aprile 2020
E’ un quadro drammatico quello dipinto da Confindustria L’Aquila Abruzzo interno, eleborato dai dati inseriti nel primo report. “Il 60 per cento delle industrie che operano in provincia dell'Aquila, al momento ha fermato le proprie attività . Sono oltre 3mila i lavoratori in cassa integrazione – ha detto il presidente di Confindustria L'Aquila Abruzzo Interno, Riccardo Podda. Nei prossimi mesi si prevede un drastico peggioramento dell'economia provinciale. Con la diffusione del virus abbiamo registrato uno shock congiunto di offerta e di domanda: al progressivo e necessario blocco di molte attività economiche sul territorio provinciale ha fatto seguito un crollo della domanda di beni e servizi, sia dall'interno che dall'Estero, “in linea con le previsioni nazionali, qualora la fase acuta dell'epidemia finisse a maggio avremmo una caduta cumulata del Pil, nei primi due trimestri del 2020, del -10%, con una successiva risalita lenta ed una stima del -6% per fine anno. Ogni settimana in più di blocco normativo delle attività produttive potrebbe costare una percentuale ulteriore di caduta del Pil di almeno lo 0,75%â€. Il presidente Podda, rimarca la necessità “di un sostegno alla liquidità delle imprese, con linee di credito a tasso zero e tempi di restituzione molto lunghi, a 30 anni, come più volte ha proposto Confindustria a diversi livelli.. Sarà fondamentaleâ€, conclude Podda, “garantire il flusso dei pagamenti per i crediti vantati dal sistema delle imprese nei confronti della Pubblica amministrazione, a partire da quelle che svolgono servizi essenziali per la collettività , rilanciare gli investimenti pubblici in infrastrutture e servizi per i territori, mettendo a sistema le risorse già programmate ed assegnate per definire, insieme al Governo, il percorso per traguardare l'apertura dei cantieriâ€. Preoccupazione è stata espressa anche dal Presidente Provinciale della Fipe Confcommercio (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) Daniele Stratta, il quale, con riferimento all’emergenza Coronavirus, ritiene che se non si adotteranno al più presto provvedimenti adeguati, in grado di sostenere le imprese del settore per almeno un anno, si potrebbe rischiare la chiusura di una percentuale compresa tra il 70 e l’80% delle partite iva del comparto.Stratta invoca pertanto la sospensione del pagamento delle utenze e  una sospensione dei canoni di locazione durante tutto il periodo di chiusura imposta dal Governo ed un’importante riduzione degli stessi a partire dal giorno in cui sarà consentita la riapertura. Bene per Stratta la Cassa Integrazione in Deroga per i dipendenti, ma è di vitale importanza - dice  - che sia garantita liquidità alle aziende con piani che prevedano preammortamenti di almeno un anno consentendo agli esercenti di superare il periodo emergenziale e, fondamentale, la sospensione dei tributi locali compatibilmente con le risorse assegnate dal Governo ai Comuni per le mancate entrate, così come la proroga dei contributi SIAE ed SCF e del canone RAI.