26 Ottobre 2020
Nelle aree terremotate del Centro Italia colpite dal sisma del 2016 la veloce e diffusa ricostruzione, ad oggi, si è dimostrata un impegno drammaticamente disatteso segnato in questi quattro anni da ritardi e lungaggini burocratiche. Un giudizio tranciante quello contenuto nel Terzo Rapporto dall’Osservatorio Nazionale Sisma Fillea – Legambiente che emerge dai dati raccolti nel report sulla ricostruzione e che fotografano come al 30 giugno sono poco più del 17% le richieste di Contributo per la Ricostruzione (RCR) rispetto i danni lievi e gravi sisma del patrimonio edile privato. Molto critica anche la situazione dei cantieri, come spiega Alessandro Genovesi, segretario generale Fillea Cgil “il lavoro è meno qualificato e pagato e poco sicuro. Dopo il lockdown la ripresa dei cantieri è stata lenta fino ad agosto con il prolungamento della Cig per Covid per circa il 30% delle maestranze impegnate. “Nelle aree terremotate – ha detto Stefano Ciafani presidente nazionale di Legambiente – a quattro anni dal sisma, i numeri del bilancio della ricostruzione sono più che sconfortanti, con ricadute pesanti sullo stato d’animo e sul futuro delle comunità colpite.  Il nostro auspicio è che prenda davvero avvio una ricostruzione sicura e di qualità , garantendo il coinvolgimento e la partecipazione delle comunità locali. Serve poi – conclude Ciafani - anche un forte impegno per rilanciare e rivitalizzare l’economia, puntando sullo sviluppo locale sostenibile e sull’innovazione sociale e digitale, valorizzando le grandi potenzialità e ricchezze dell’Appennino e mobilitando professionalità , partecipazione e impegno di tutti e dal basso.â€.