17 Novembre 2020
L’Abruzzo da domani e fino al 3 dicembre prossimo sarà ufficialmente in zona rossa. Nella tarda serata di ieri infatti il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio ha posto la sua firma sull’ordinanza numero 102 con la quale il territorio regionale è stato riclassificato da zona arancione a zona rossa, allineandosi in tutto e per tutto ai criteri di contenimento contenuti per tali zone, nel Dpcm del 3 novembre scorso. Da sciogliere fino a ieri pomeriggio era stato il nodo sulle scuole con il comitato tecnico regionale che a maggioranza e dunque non all’unanimità aveva espresso la necessità di chiudere tutte le scuole di ogni ordine e grado passando dalla didattica in presenza a quella a distanza, cosa che per gli istituti superiori di secondo grado già stava avvenendo da tempo. Cosi non è stato però perché proprio per allinearsi al governo e al suo ultimo Dpcm, il governatore non ha tenuto conto di questa richiesta, decidendo dunque per la chiusura solo dalla seconda media in su. Decisione molto discussa che come ogni aspetto della vita sociale in questo momento, forse anche di più, genera profonde divisioni tra chi capisce l’operazione che sta portando la regione Abruzzo e chi invece la critica fortemente perché rea di essersi mossa in ritardo e con misure troppo deboli. Non solo le scuole perché l’altro fronte è quello degli spostamenti e delle chiusure degli esercizi commerciali. Dalla mezzanotte di oggi e fino al 3 dicembre prossimo infatti sarà vietato ogni spostamento anche all'interno del proprio Comune, in qualsiasi orario, salvo che per motivi di lavoro, necessità e salute, sono di conseguenza vietati gli spostamenti da una Regione all'altra e da un Comune all'altro. Bar e ristoranti rimarranno chiusi 7 giorni su 7 mentre resta consentito l'asporto fino alle ore 22 e per la consegna a domicilio non ci sono restrizioni. I negozi sono chiusi fatta eccezione per supermercati, beni alimentari e di necessità . Restano aperte edicole, tabaccherie, farmacie e parafarmacie, lavanderie, parrucchieri e barbieri. Chiusi i centri estetici. Sospese tutte le competizioni sportive salvo quelle riconosciute di interesse nazionale dal CONI e CIP, così come sono sospese le attività nei centri sportivi. Resta consentito svolgere attività motoria nei pressi della propria abitazione e attività sportiva solo all'aperto in forma individuale. Sono chiusi musei e mostre, teatri, cinema, palestre, attività di sale giochi, sale scommesse, bingo (anche nei bar e nelle tabaccherie). Per i mezzi di trasporto pubblico è consentito il riempimento solo fino al 50%, fatta eccezione per i mezzi di trasporto scolastico.