22 Marzo 2023
Una ricostruzione lenta e travagliata quella del maggior presidio culturale cittadino che, oltre agli innumerevoli ritardi e altre amenità burocratiche, persino il fallimento della Ditta aggiudicatrice dei lavori, sconta un’incapacità progettuale e di spesa dell’Amministrazione, inconcepibili in tempi di ingenti disponibilità concesse dai fondi del PNRR. E’ quanto denunciano in una nota i Consiglieri comunali di “Il Passo Possibile” Elia Serpetti, Emanuela Iorio, Massimo Scimia e Alessandro Tomassoni che chiedono al sindaco e al suo vice di dare spiegazioni sul totale immobilismo in cui versano i lavori nella struttura ormai da anni e di giustificare i continui proclami sulla (finta) riconsegna alla città più volte annunciata proprio per il 2023, a 150 anni dalla sua fondazione: un’apparente occasione, fastosa e propizia, evocata solo per nascondere l’amara realtà della mancanza di ingenti somme per l’ultimazione del Teatro, nonostante si sapesse da tempo che la dotazione finanziaria prevista per circa 7 milioni di euro non sarebbe bastata. I consiglieri d’opposizione si domandano perché a fronte di precise misure del PNRR e Fondo Complementare Aree sisma per sostenere i luoghi della cultura in Abruzzo, in particolare per la ristrutturazione, riqualificazione ed efficientamento energetico di cinema, teatri e musei (di cui 24 milioni di euro disponibili per la sola Provincia dell’Aquila) il Comune dell’Aquila abbia ritenuto di non partecipare ai bandi di riferimento, mentre, rimanendo in Abruzzo, vi hanno aderito virtuosamente i Comuni di Teramo (Programma “Next Appennino” del FC), Sulmona e San Salvo (PNRR Missione 5 C3 I 1.1.1), ottenendo rispettivamente fondi per 11 milioni di euro, 400.000 euro e 2 milioni di euro per i loro Teatri. Non solo questo perché insieme al Teatro Comunale, la città sconta ancora il mancato recupero del Teatro “San Filippo”, dell’Auditorium del Castello Cinquecentesco, del Teatro Sant’ Agostino, il Cinema “Massimo”, lo stesso Palazzo Margherita, riaperto – dicono i consiglieri del Passo Possibile - in fretta e furia solo per esigenze di campagna elettorale e ad oggi ancora inesorabilmente chiuso (con il Consiglio comunale “ramingo” e perenne ospite): tutti luoghi simbolo di una rilevanza urbanistica e aggregazione sociale imprescindibili e il cui recupero, ormai a 14 anni dal sisma, non può più essere addebitabile alla situazione emergenziale. Situazione queste che hanno portato i consiglieri del Passo Possibile ad annunciare un’interrogazione su quanto denunciato in attesa di risposte e chiarimenti certi ed incontrovertibili.