01 Giugno 2023
L’onorevole Luciano D’Alfonso attacca l’operato della Giunta Marsilio in merito allo stato di emergenza per gli eventi di dissesto idrogeologico in atto in Abruzzo. A tal proposito D’Alfonso è intervenuto per rettificare quanto affermato dal Presidente della Regione Abruzzo durante il sopralluogo effettuato ieri a Chieti in viale Gran Sasso, a rischio frana. Marsilio ha detto infatti di voler raccogliere in un dossier anche le situazioni similari verificatesi a Bucchianico e Villa Celiera, per ottenere dal Governo la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale e i conseguenti fondi straordinari. “Tale dichiarazione - spiega D’Alfonso - non viene emessa in base a criteri di simpatia esistenti tra figure istituzionali ma secondo una precisa tipologia, delineata dall’articolo 2 della legge 225/1992 e ribadita dall’articolo 7 Codice di Protezione civile (Decreto legislativo n. 1 del 2 gennaio 2018). Precisa D’Alfonso - Per quanto disagevoli, gli eventi di cui stiamo parlando non sono qualificabili come “calamità naturali, catastrofi o altri eventi che, per intensità ed estensione, debbono essere fronteggiati con mezzi e poteri straordinariâ€, definizione normativa necessaria per ottenere lo stato di emergenza nazionale e i relativi ausili finanziari. Per fare un esempio - continua l’onorevole dem - lo stato di emergenza nazionale fu dichiarato per l’eccezionale ondata di maltempo che colpì l’Abruzzo nel gennaio del 2017, quando sul territorio regionale si riversarono 20 milioni di tonnellate di neveâ€. Il deputato dem prosegue inoltre ricordando che nelle ore dei danni a beni e cose, private e pubbliche, andava insediato il fascicolo relativo. Un dossier necessario anche per collocare le risorse capienti del Fondo di Coesione distinguendo i territori sulla base dei danni riportati o eventuali. “Urge inoltre – conclude D’Alfonso - sbloccare le risorse ghiacciate dal 2021 nell’ordinamento finanziario della Coesione, cui partecipano fondi dell’UE e dello Stato. Un miliardo di euro chiusi in frigorifero senza ragione – tuona D’Alfonso - è arrivato il tempo di assumere e collocare le risorse coincidenti con la programmazione 2021/2027, concepita per la coesione e lo sviluppo.