13 Gennaio 2025
“La situazione che si registra ormai da troppo tempo nel carcere teramano di Castrogno, nel silenzio degli enti competenti, è indegna in un paese civile. Nonostante le numerose sollecitazioni dei sindacati e le richieste di intervento che io stesso, fin dal 2019, ho rivolto prima all’allora Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede e successivamente all’attuale Ministro Carlo Nordio, ad oggi tutte le promesse, anche quelle relative alle assunzioni da parte del sottosegretario Delmastro, sono rimaste lettera morta. Così il Sindaco Gianguido D’Alberto, che nel ricordare come sia prossimo un apposito consiglio comunale sulla questione, interviene nuovamente sulla drammatica situazione, denunciata dai sindacati di categoria, che si vive al carcere di Castrogno. “Per questo - prosegue D’Alberto - facendo mio ancora una volta il grido di dolore che arriva dai sindacati di categoria, tornerò a scrivere al Ministro Nordio per rappresentare, ancora una volta, la drammatica situazione che si vive nel penitenziario teramano e chiedere interventi risolutivi e concreti e, come Comune, al di là delle nostre competenze ma con doveroso senso di responsabilità, promuoveremo un’azione di coordinamento tra gli enti territoriali per cercare di dare tutto il supporto possibile alla comunità carceraria tutta”. Ad oggi, infatti, a fronte di una capienza regolamentare di 255 detenuti, l’istituto ne ospita ben 430, l’80% in più del previsto. Un sovraffollamento a cui fa da contraltare una cronica carenza di personale di polizia penitenziaria, oltre che di tutte quelle figura professionali, dai sanitari ai mediatori culturali, essenziali per garantire la sicurezza, i diritti del personale e degli stessi detenuti. Una situazione che, come evidenziato dai sindacati, ha fatto registrare solo negli ultimi 20 giorni ben 190 eventi critici, con 8 agenti aggrediti che hanno dovuto far ricorso alle cure mediche. Come Amministrazione nelle prossime settimane, dando seguito alla richiesta avanzata dal consigliere Andrea Core, convocheremo un consiglio comunale straordinario in cui affrontare la questione e crediamo che quel consiglio possa essere il primo passo per creare un coordinamento tra gli enti territoriali volto a creare dei percorsi che favoriscano il reinserimento sociale dei detenuti e il dialogo tra il carcere e la società civile” conclude D’Alberto.