18 Gennaio 2025
Per una volta si aiuta con gli appunti, perché le cose da ricordare sono tante. Le cose fatte, passate perlopiù in silenzio o quasi. Un bilancio di tre anni di amministrazione che il sindaco ormai ex di Sulmona, Gianfranco Di Piero, vuole fissare nella memoria collettiva. Perché di lui, cioè, non si ricordi solo l’ennesima brutta pagina di un’amministrazione mandata a casa prima del tempo, quando il 30 dicembre scorso nove consiglieri si sono dimessi contestualmente, dimettendo di conseguenza anche il sindaco in carica. Così questa mattina Di Piero ha tenuto una conferenza stampa, circondato dalla maggioranza che gli è stata vicino fino alla fine, per lasciare il suo testamento amministrativo e politico. Nell’elenco Di Piero, tra le cose tangibili, mette le scuole, quelle avviate e quelle riaperte come il liceo classico. E ancora gli obiettivi centrati con il Pnrr: dalla digitalizzazione all’efficientamento energetico di cinema e teatro, dalla macchina amministrativa con l’assunzione del dirigente-comandante Giannetta, alle opere pubbliche avviate e concluse. Senza tralasciare i risultati ottenuti in campo sanitario e, soprattutto, il Cogesa, motivo principale, dice, della congiura che lo ha mandato a casa e questione su cui, pure, ha dato risposte eliminando i miasmi in discarica e tentando, almeno quello, di disegnare un nuovo corso nella gestione. Le questioni che rimangono aperte sono tante, però: a partire dal lavoro e dalla vertenza Marelli, questioni che hanno bisogno di una guida amministrativa e politica coesa e generosa. Lui, alla prossima, non ci sarà: né come sindaco, né come consigliere.