13 Febbraio 2025
Subito il riconoscimento dell'area di crisi complessa per evitare che il comparto automotive della provincia di chieti possa andare incontro ad una vera e propria desertificazione. La richiesta, che porta con sè anche un allarme, arriva dalla segreteria generale della Cgil teatina. «Ormai - spiega la parte sindacale - gli ammortizzatori sociali rischiano di non bastare più». Ci sono infatti aziende che non possono più fare ricorso a questi strumenti e, di conseguenza, potrebbero iniziare a ridurre. Il riconoscimento dell'area di crisi complessa - dice Cgil Chieti - consentirebbe di concentrare ulteriori strumenti che riguarderebbero non solo gli ammortizzatori sociali, ma anche e soprattutto investimenti. Di qui l'invito (quasi un imperativo) rivolto alla Regione e fare presto. Non solo. Cgil Chieti, infatti, sempre alla Regione chiede di pensare ad uyn intervento diuretto con sue risorse che vada ad incidere su forme di sostegno al reddito per le persone che rischiano di rimanere senza posto di lavoro. Una terapia nel breve periodo cui agganciare (e qui si torna al tema dell'area di crisi complessa) dei piani concreti di sviluppo, riqualificazione o riconversione industriale.