25 Marzo 2025
Si torna a parlare della questione Biodigestore di Teramo, l'opera da 28 milioni del PNRR che il Comune di Teramo e l'azienda Teramo Ambiente Spa stanno puntando a realizzare in contrada Carapollo. A tornare sul tema è nuovamente l'associazione Ambiente e Sicurezza Città di Teramo, che lancia l'allarme sulle carenze nella documentazione presentate all'ufficio di valutazioni impatti ambientali della Regione, che ora sono state evidenziate all'ente che raggruppa ARTA, Asl, Provincia e altre istituzioni di carattere ambientale. Il rischio, che più che rischio viene dipinto come uno scenario ormai certo, è che le procedure da effettuare, compresi screening del terreno e delle falde sottostanti, i successivi lavori di bonifica dell'area, inquinata ben oltre la soglia limite, dunque lo sbancamento e smaltimento di 10 mila metri cubi di terreno, la demolizione del vecchio inceneritore e la costruzione del nuovo biodigestore comportino tempistiche ben superiori a quelle previste. Infatti la nuova struttura dovrebbe iniziare a operare non oltre il 30 giugno 2026, e i fondi del PNRR sono a rischio proprio per le scadenze temporali. Non solo, a rendere l'area di Carapollo non idonea sarebbero anche criticità di eccessiva vicinanza al centro abitato e legate alla viabilità, che saranno oggetto di un esposto entro la fine del mese. L'invito dell'associazione al Comune e alla Team è quella di fare una richiesta di proroga per non perdere il finanziamento e individuare un'area da bonificare in tempi meno lunghi, individuata dalla stessa associazione in contrada Gattia.