24 Marzo 2025
«Tasse non abbassate, ma spostate sulle spalle dei lavoratori». È questa l'accusa lanciata dal capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale d'Abruzzo, Francesco Taglieri, che attacca il presidente della Regione, Marco Marsilio (FdI), e addita come "complici" gli altri partiti della coalizione, Lega e Forza Italia. Secondo Taglieri, l'annunciato taglio delle tasse da parte di Marsilio è in realtà un inganno: «Il primo scaglione Irpef (0-28mila euro) subirà un taglio minimo, dall'1,73% all'1,63%, una riduzione irrisoria che non basta a coprire il costo di un caffè al mese». Nel frattempo, «il vero peso dell'aumento ricadrà sui redditi tra 28mila e 50mila euro, insegnanti, infermieri, carabinieri, poliziotti, vigili del fuoco e forze dell'ordine, categorie che Lega e Forza Italia fingevano di difendere in campagna elettorale». L'esponente del M5S punta il dito anche contro l'aumento delle tasse per sanare il buco nella sanità: «Un disavanzo sanitario strutturale che, senza una vera programmazione, aumenterà, con servizi sempre più scadenti». Taglieri contesta anche le dichiarazioni del segretario regionale di Forza Italia, Nazario Pagano, secondo cui l'aumento durerà solo un anno: «Lo vada a raccontare alle famiglie che non arrivano a fine mese». L'attacco di Taglieri si conclude con un appello al ministro Tajani e al leader della Lega, Salvini: «Potrebbero venire a vedere di persona come i loro consiglieri regionali tradiscono le promesse elettorali».