18 Aprile 2025
Sono circa settanta i driver di Amazon nello stabilimento di San Giovanni Teatino che incrociano le braccia per mancati accordi con l’Associazione datoriale Assoespressi, i dipendenti supportati da Filt Cgil chiedevano che venisse rispettato l’accordo nazionale del 4 dicembre 2024. Si, dunque ad una riduzione delle ore di lavoro a parità di retribuzione ed un giusto aumento di stipendio. No, all’utilizzo delle ferie per coprire le rotte annullate e alla flessibilità che aumenta le ore nei picchi di lavoro. Al contrario, spiega patrizio Gobeo di Filt Cgil di Abruzzo e Molise: «Le associazioni datoriali hanno rilanciato chiedendo che i lavoratori si occupino della manutenzione straordinaria e ordinaria dei mezzi fuori dall’orario di lavoro, li vogliono impiegare anche quando c’è poca produttività, ovvero quando non ci sono i volumi. Ricordo che questi sono lavoratori mensilizzati, sono remunerati per 22 giorni al mese e secondo il contratto di logistica, trasporti merci e spedizioni, la giornata di ferie la decide il dipendente e quando le rotte sono chiuse, i lavoratori devono essere remunerati. Qui c’è stato uno scollamento. Questi sono lavoratori che andrebbero elogiati perché nel periodo di Covid hanno permesso alle aziende di fare grandi utili e oggi le imprese non vogliono ridistribuire quello che hanno preso in precedenza. Ricordo che, così come quello degli infermieri, dei medici e degli autoferrotramvieri, a disposizione del pubblico, anche il lavoro di questi ragazzi è stato fondamentale, se non fosse stato per loro non sarebbero arrivati farmaci e materiale di prima necessità».