18 Aprile 2025
In vista dell’abbattimento del “Palazzo della Sanità” di proprietà dell’Arta che si erge in Piazza Martiri Pennesi, in città si è aperto un dibattito sul destino dell’area: ricostruzione in chiave moderna del palazzo o realizzazione di una piazza magari con aree verdi? L’opposizione consiliare attacca accusando l’amministrazione di essere ferma, non avendo espresso una visione, un’idea, su di un’area centrale della città. «La cosa non ci ha sorpreso visti i precedenti. Il Sindaco ha deciso di non interessarsi di sviluppi alternativi su piazza Martiri Pennesi e tutti devono andar dietro in fila e silenti. Non serve la disponibilità della Regione e dell’ARTA a delocalizzare la propria sede in altro loco, chiedendo all’amministrazione la sola fatica di supporto amministrativo e logistico nella ricerca della nuova sede, oltre che di un comprensibile sforzo economico, seppur minimo rispetto al vantaggio di riacquisire al patrimonio pubblico uno spazio così importante; non serve la disponibilità dei consiglieri tutti a ragionare sulla condivisione di uno spazio così importante. Gianguido D’Alberto ha deciso: lasciamo tutto come è ed anzi alziamo di un piano l’edificio, la soluzione più comoda, quella per cui i teramani non si accorgeranno di nulla, la stasi, il grigio, l’assenza di dibattito e quindi di eventuali problemi». Ma ecco che dall’amministrazione arriva una reazione: l’assessore ai Lavori Pubblici, Marco Di Marcantonio, propone di aprire un confronto pubblico e condiviso sulla nuova veste che potrà avere Piazza Martiri Pennesi. Dichiarazioni che hanno il merito di far lievitare il dibattito su quale sarà il futuro di un luogo nevralgico della città all’interno delle mura, quando si procederà all’abbattimento della struttura. Se la possibilità di discutere con Regione e ARTA di una delocalizzazione della struttura fosse realmente percorribile, sarà compito della politica cittadina cogliere l’opportunità di valorizzare seriamente l’area a ridosso di Piazza Martiri, restituendola alla completa fruibilità come luogo di socialità e dimostrando di saper dare risposte concrete alle esigenze del centro storico e di coloro che vi abitano.