09 Maggio 2025
Un vento di novità soffia sul Vaticano. Dopo soli quattro scrutini, i cardinali riuniti in Conclave hanno eletto il nuovo Pontefice: si tratta dell'americano Robert Francis Prevost, 69 anni, finora Prefetto del Dicastero per i Vescovi. Una nomina che ha colto di sorpresa molti, rendendo Prevost il primo cittadino statunitense a guidare la Chiesa Cattolica Romana. Il suo nome pontificale sarà Leone XIV, un richiamo significativo alla figura di Leone XIII e alla sua storica enciclica "Rerum Novarum", pietra miliare della dottrina sociale della Chiesa. Padre agostiniano con una lunga esperienza missionaria in Perù, dove è stato vescovo per volere di Papa Bergoglio, Leone XIV è considerato un uomo di grande cultura, poliglotta e lavoratore instancabile. La sua nomina sembra rappresentare un punto di equilibrio tra diverse sensibilità emerse durante le riunioni pre-conclave. Come sottolineato dai vaticanisti, la scelta è ricaduta su una figura "bergogliana" per il suo profilo di pastore vicino al "Sud del mondo" e per la sua nomina a capo di un dicastero chiave da parte del Pontefice emerito, ma allo stesso tempo "non bergogliana" in un'ottica di superamento di alcune polarizzazioni emerse negli ultimi anni. "Cristiano come voi, vescovo per voi": con queste parole, citando Sant'Agostino, Papa Leone XIV si è rivolto per la prima volta ai fedeli dalla loggia centrale di San Pietro. Un discorso incentrato sul tema della pace, un'eco del celebre "Urbi et Orbi" di Papa Francesco nel giorno di Pasqua. "La pace sia con voi, una pace umile, perseverante e disarmata", ha affermato con voce commossa ma sicura, richiamando l'importanza del dialogo e dell'unità tra i popoli. La scelta di un nome come Leone XIV, evocativo di un pontificato che ha segnato la storia della Chiesa con un'attenzione particolare alle questioni sociali, lascia presagire una possibile svolta nell'agire quotidiano della Chiesa e nel suo ruolo in un mondo segnato da conflitti e divisioni. Il pontificato di Leone XIV si apre all'insegna della continuità con lo "slancio riformista" di Bergoglio, ma con l'obiettivo di ricucire eventuali divisioni e di riportare la Chiesa al centro del dibattito globale attraverso un rinnovato impegno per la pace e la giustizia sociale.