11 Maggio 2025
Dal 7 maggio ha preso il via un ennesimo "maggio festeggiante" che a Teramo può vantare una longevità che non è assolutamente da tutte quante le manifestazioni, un mese di eventi che andrà avanti a lungo, con un cartellone molto ricco che però possiamo sintetizzare in spettacoli di arte, cinema, danza, teatro e chi più ne ha più ne metta. Questo "Maggio Fest" cosa proporrà? «Il 7 abbiamo aperto con il cinema - ci racconta il direttore artistico Silvio Araclio - con la linea gotica abruzzese. Si tratta di due film di due cineasti che hanno avuto una gran fortuna anche all'estero. Adesso abbiamo domenica alle 18 - continua - a Spazio 3 Teatro, il nostro piccolo teatro ma funzionantissimo, un concerto molto interessante su Camille Claudel ed è "8 piccole sculture musicali". Questo concerto è particolarmente bello, immagino che sarà anche un successo perché gli interpreti sono di tutto rispetto. Alessia Martegiani è la voce, poi abbiamo Massimiliano Coclita al pianoforte e Fabrizio Mandolini che ha lavorato molto in America al sax.» Possiamo definirla come una rassegna che spinge il teramano verso una cultura alta? E, visto che spesso può sembrare divisiva, secondo lei lo è davvero? «Maggio Fest ha 33 anni - ci spiega Araclio - abbiamo portato in questa città artisti della danza da Carla Fracci a Bin Mertens per la musica, a Sorrentino quando non era ancora un grande, abbiamo sollecitato la vicenda culturale di questa città che prepotentemente era un po' obsoleta. Per anni è stata la manifestazione di punta della nostra città nella regione, le cose sempre con difficoltà vanno avanti per mille ragioni, ovvio l'aspetto economico e anche la logistica perché la nostra città in questo momento manca di spazi. Però diciamo che le proposte di quest'anno che guardano verso le produzioni più significative e anche le nuove e interessanti figure che emergono nel territorio sollecitano e stuzzicano la curiosità per questa capacità anche tutta abruzzese di varcare i confini della regione in un contenitore che ne dà luce e cerca di dare il giusto merito a questi artisti.» «Insomma - continua - è una manifestazione che quest'anno in modo particolare, nella sua 33esima edizione, guarda molto agli artisti emergenti ma anche e soprattutto quelli che hanno già un forte impatto sul territorio e in Italia in qualche modo. Non dimentichiamo che noi siamo stati quelli che hanno portato Melozzi, che hanno portato tanta gente qui a Teramo e hanno dato spazio agli inizi di tanti tanti artisti.» Lei ci ha parlato del maestro Melozzi, che ovviamente è un teramano. C'è anche Teramo all'interno di questi spettacoli oltre a esserne la cornice? «Sì c'è Teramo perché in qualche modo - racconta Araclio - l'ultimo spettacolo di teatro nasce da un lavoro che ho fatto con attori e con allievi della mia scuola di teatro Spazio 3 che punta a dare voce e luce alle capacità attoriali. Di scena sarà la commedia con tre atti unici di cui due italiani, uno di Vittorio Caprioli, due di Stefano Benni e l'ultimo di Jean Tardieu. Ci sarà una brillante comicità che permetterà agli attori teramani di esprimersi al meglio sul palcoscenico dell'università. Infatti, non essendoci uno spazio adatto, il magnifico rettore Corsi ci ha permesso di costruire una scatola nera nell'aula magna dell'università dove si terrà lo spettacolo il 28 in doppia replica.»