14 Maggio 2025
I 469 cervi destinati ad essere cacciati, sono salvi. Il Tar Abruzzo ha dichiarato infatti cessata la materia del contendere tra la Regione Abruzzo e le associazioni animaliste che avevano proposto ricorso contro la delibera di Giunta regionale 509 dell'8 agosto 2024 con la quale si autorizzava l'abbattimento di diverse centinaia di esemplari di cervo di cui 142 cuccioli con meno di un anno. I giudici amministrativi questa mattina nel corso dell'udienza hanno preso atto "della mancanza di interesse alla pronuncia nel merito, atteso che l'atto impugnato aveva cessato i suoi effetti". La stagione venatoria si è chiusa infatti lo scorso marzo. La caccia ai cervi era stata sospesa dal Consiglio di Stato, che aveva annullato temporaneamente la delibera, rinviando la decisione finale al Tar. Ne scaturì anche una mobilitazione in difesa con oltre 136mila cittadini che firmarono la petizione online "Fermiamo la strage dei cervi in Abruzzo", 60.000 persone scrissero direttamente al presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio e in migliaia parteciparono, insieme alle associazioni, a sit-in, manifestazioni e campagne social per chiedere la revoca del provvedimento. "L'abbattimento dei cervi non c'è stato. Questo è il vero dato da sottolineare che, per noi, configura comunque una vittoria", afferma l'avvocato Michele Pezone, a proposito dell'ordinanza adottata dal Tar Abruzzo. «Siamo stati noi stessi - conclude Pezone - a sollevare la questione in udienza, spiegando che viene meno l'interesse a una pronuncia nel merito. È quanto avevamo già ipotizzato nei mesi scorsi, nel momento in cui il Tar aveva fissato l'udienza. Tuttavia la nostra battaglia ha avuto comunque un risultato certo: i cervi sono salvi».