14 Maggio 2025
Preoccupazione nel comparto sanitario aquilano. Circa 150 lavoratrici e lavoratori impiegati nelle cooperative della ASL 1 Avezzano-Sulmona-L'Aquila vivono con la concreta paura di perdere il proprio posto di lavoro. A lanciare l'allarme è Lorenzo Rotellini, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra al Comune dell'Aquila, che esprime piena solidarietà ai dipendenti coinvolti. «Parliamo di persone che, da anni, assicurano servizi essenziali, garantendo con professionalità e sacrificio il funzionamento della nostra sanità pubblica» ha dichiarato con preoccupazione Rotellini. Il consigliere comunale non ha risparmiato critiche nei confronti della politica regionale, definendola «incapace di garantire stabilità, continuità e dignità a chi ogni giorno tiene in piedi il sistema sanitario.» Secondo Rotellini, la precarietà di questi lavoratori si inserisce in un contesto più ampio di tagli ai servizi e aumento delle imposte regionali, evidenziando una presunta disattenzione della Regione verso le reali esigenze del territorio. La proposta di Alleanza Verdi e Sinistra è chiara: internalizzazione immediata dei servizi, indizione di concorsi pubblici stabili e un definitivo superamento del sistema degli appalti e delle cooperative, ritenuto umiliante per i lavoratori a causa di salari inferiori e minori tutele. Le parole di Lorenzo Rotellini aprono un nuovo fronte di scontro politico nel panorama aquilano e regionale. La sua denuncia si concentra su due livelli principali: l'operato della Regione Abruzzo e il silenzio del sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi. L'affondo di Rotellini sulla "incapacità" della giunta regionale di centrodestra tocca un nervo scoperto. Il tema della sanità è sempre sensibile e la questione della precarietà dei lavoratori delle cooperative rischia di infiammare il dibattito politico. La richiesta di internalizzazione dei servizi e di abbandono del sistema degli appalti rappresenta una precisa linea politica che si contrappone alle logiche di esternalizzazione spesso adottate dalle amministrazioni. Questa presa di posizione potrebbe trovare eco in altre forze di opposizione e tra i sindacati, creando un potenziale fronte comune di pressione sulla Regione. Ancora più pungente è la critica rivolta al sindaco Biondi. Rotellini non solo lamenta la sua assenza di dichiarazioni sulla delicata situazione della sanità locale, ma ne offre una motivazione politica ben precisa: un presunto disinteresse dovuto ai suoi impegni istituzionali esterni e, soprattutto, alle dinamiche interne al suo partito, Fratelli d'Italia, con un riferimento esplicito alla "guerra personale contro il senatore Liris. Il riferimento ai "continui viaggi istituzionali" e alle "passerelle" dipinge Biondi come una figura distante dalle problematiche quotidiane dei suoi concittadini. In conclusione, l'intervento di Rotellini non è solo una denuncia della situazione lavorativa alla ASL 1, ma un vero e proprio attacco politico che delegittima pesantemente sia l'azione della Regione che la leadership del sindaco Biondi, aprendo una fase potenzialmente calda nel dibattito politico locale. Resta da vedere quali sviluppi seguiranno per i 150 lavoratori a rischio e quale sarà la risposta della Regione e del sindaco alle accuse mosse.