21 Giugno 2025
Un'espressione tecnica, ma dal peso enorme, sta generando forti preoccupazioni per il futuro di molti comuni italiani, in particolare in Abruzzo. Parliamo dell'"accompagnamento in un percorso di spopolamento irreversibile", una formula contenuta nel nuovo Piano Strategico Nazionale per le Aree Interne per il ciclo di programmazione europea 2021-2027. Secondo il responsabile Aree Interne del PD Abruzzo, Ermanno Natalini, questa espressione suona come una «resa politica» e una «dichiarazione di abbandono pianificato» per numerosi centri montani e collinari. L'Abruzzo, per sua natura, è una regione di aree interne. Oltre la metà della sua superficie e un terzo della popolazione risiedono in zone montane e collinari. Natalini denuncia come il governo nazionale, con questa formulazione, stia di fatto «certificando una rinuncia», trattando territori che potrebbero essere «laboratori di innovazione sociale, ambientale ed economica» come una zavorra. Il rischio, avverte, è che intere zone diventino «aree hospice» dove si garantisce appena la sopravvivenza senza prospettive di sviluppo. La critica si estende anche alla Regione Abruzzo, accusata di non contrastare questa visione, ma anzi di subirla e talvolta perpetuarla. Le risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione e quelle europee non sarebbero orientate con una chiara strategia territoriale. I Progetti Pilota delle Aree Interne, inoltre, procederebbero con lentezza esasperante e senza una visione regionale definita. Mancano, secondo Natalini, investimenti strutturali su mobilità interna, digitalizzazione, politiche abitative per attrarre giovani, valorizzazione delle economie locali, filiere agricole e forestali, turismo sostenibile e servizi essenziali: tutti elementi che rappresenterebbero l'antidoto alla rassegnazione. Per invertire la rotta, il Partito Democratico abruzzese chiede politiche pubbliche che rimettano al centro i comuni montani, incentivino il ritorno dei giovani con misure fiscali e di accesso alla casa e al lavoro, e riconoscano il valore strategico dell'agricoltura e della gestione del territorio. Viene chiesta l'introduzione di nuovi criteri per l'allocazione delle risorse e la promozione di alleanze tra territori. In questo contesto, il PD Abruzzo chiede il ritiro immediato del Piano Strategico sostituendolo con un documento che esprima visione e coraggio. Si richiede inoltre di raddoppiare le risorse e gli investimenti destinati a queste aree nel prossimo ciclo di programmazione e la creazione di una vera e propria Agenda Aree Interne come priorità, fondata sul rispetto del principio di sussidiarietà. La sfida è chiara: abbandonare la logica della rassegnazione e puntare con forza sul rilancio di territori che rappresentano una risorsa fondamentale per il futuro dell'Abruzzo e dell'Italia.