22 Giugno 2025
Il Centro culturale della frazione aquilana di Tempera ha fatto da cornice alla presentazione del libro "Noi non abbiamo colpe", firmato dal giornalista Umberto Braccili. Il libro, con prefazione e contributi di Giustino Parisse, va a ripercorrere la storia del terremoto del 6 aprile 2009. "Noi non abbiamo colpe" propone tanto materiale, tra documenti ed interviste, talvolta anche mai pubblicato prima. Il titolo scelto per il libro si rifà alla battaglia portata avanti, in loro memoria, dai parenti delle vittime del terremoto. In particolare, studenti e studentesse fuori sede che, in alcune sentenze, si sono visti addossare colpe per la propria morte. Questo, poiché avrebbero tenuto un comportamento "incauto" non uscendo dalle loro case dopo la scossa precedente a quella delle 3.32. Il cuore centrale di "Noi non abbiamo colpe" è la settimana che va dalla riunione aquilana della Commissione Grandi Rischi (quella della frase tranquillizzante del vice capo della Protezione Civile Bernardo De Bernardinis) fino alla tragica notte del terremoto. Ma nel libro lo sguardo si volge anche al passato meno recente. Le pagine di "Noi non abbiamo colpe", infatti, tra le altre cose propongono degli studi, che partono dal 1995, i quali definivano L'Aquila come territorio ad alto rischio sismico per i venti anni a venire. Insomma, il libro esce dagli steccati dell'immediato pre e post sisma (con anche le appendici giudiziarie) per cercare di dare un quadro quanto più articolato e particolareggiato possibile. Non solo questo. L'iniziativa editoriale, infatti, ha anche un altro fine. Il ricavato dalle vendite di "Noi non abbiamo colpe" sarà devoluto all'Associazione vittime universitarie sisma 2009. E servirà, assieme al contributo di Università e Gran Sasso Science Institute, per finanziare l'edizione 2026 del premio Avus. Riconoscimento di respiro nazionale che, ogni anno, viene consegnato alla migliore tesi di laurea sul tema della prevenzione sismica.