23 Giugno 2025
Un sit in dall'alto valore simbolico quello che domenica si è svolto nel piazzale di Prati di Tivo, alle pendici del Gran Sasso teramano. A convocarlo, il Sindaco di Pietracamela Antonio Villani, in protesta per le lungaggini che impediscono la riapertura estiva degli impianti di risalita, al centro di una diatriba tra Gran Sasso Teramano, con la Provincia di Teramo socio di maggioranza in qualità di titolare degli impianti e Marco Finori, gestore esautorato dal Tribunale ma poi reintegrato dalla Corte d'appello, che gli ha restituito la gestione degli impianti fino all'udienza di settembre. Villani, accompagnato nella protesta da altri sindaci e da cittadini del luogo, ha lanciato il motto Riapriamo, per esortare celerità nelle procedure di manutenzione e di riavvio delle attività per non perdere un'altra estate di turismo montano. Alla manifestazione, anche il gestore Marco Finori, che invita l'asbuc di Pietracamela a concedere l'uso del suolo per avviare quanto prima, le verifiche tecniche e la fase di manutenzione per le quali, ha dichiarato, è pronto ad anticipare l'oneroso pagamento. Questa mattina Paride Tudisco, presidente dell'asbuc, ha notificato l'arrivo delle documentazioni ufficiali che confermano il titolo di gestore di Finori, confermando che l'unico ostacolo da superare per arrivare al nuovo contratto di concessione è la chiarificazione della parte economica, per la quale, stando alle dichiarazioni di Tudisco, Finori avrebbe 6 mensilità arretrate e tuttora pendenti. «Una volta arrivati a concludere il discorso economico - chiude Tudisco - non ci saranno altri impedimenti. L'ok del Consiglio alla concessione del suolo di Prati di Tivo per la ditta Finori potrebbe arrivare già nelle prossime 24 ore.» Si tratta di una buona notizia per la località montana, se si riuscisse a partire in tempi celeri con le fase di manutenzione e ripristino degli impianti, c'è la possibilità che questi riescano ad essere aperti per le ultime settimane di agosto, andando a rinvigorire il turismo nel fiore all'occhiello della montagna teramana e forse, dell'Abruzzo intero.