23 Giugno 2025
Continua ad animare il dibattito pubblico la questione della movida pescarese, l’ultimo provvedimento del Tar Abruzzo - Sezione di Pescara, ha provocato non pochi malumori: se in inverno le restrizioni interessavano principalmente i cocktail bar, con l'arrivo del caldo i divieti stanno avendo effetti anche sui ristoranti che, a mezzanotte, in piena estate, devono interrompere il servizio all'aperto. Il tribunale amministrativo regionale respinge il ricorso del 30 maggio presentato da 21 esercenti di piazza Muzii contro la proroga di 60 giorni, disposta dal Comune a partire dal primo giugno, della cosiddetta ordinanza 'Cenerentola', che vieta la somministrazione ai tavoli all'aperto dopo la mezzanotte, il venerdì, il sabato e la domenica. Il Tar ribadisce che le misure adottate dal Comune «appaiono costituire un proporzionale punto di equilibrio tra il diritto alla libertà economica e la tutela della quiete pubblica e del riposo dei residenti, mediante un'adeguata e ragionevole composizione dei contrapposti interessi». I giudici citano le rilevazioni audiometriche condotte tra aprile e maggio dall'Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpa), da cui emerge «una discreta efficacia delle misure, sebbene i risultati non siano ancora sufficienti a determinare una significativa riduzione dei valori, mentre gli atti disposti dal Comune si rivelano espressione di un potere amministrativo conforme ai canoni di ragionevolezza e coerenza». L’avvocato Andrea Lucchi che ha presentato il ricorso per gli esercenti ha ribadito che pur rispettando il lavoro della magistratura, le misure a contenimento del rumore si sono invece rivelate inefficaci, come mostrato dalle medie dei valori rispetto ai precedenti rilievi di dicembre e gennaio periodo in cui non c’erano restrizioni, evidenziando solo un lieve miglioramento di un paio di decibel dopo la mezzanotte, miglioramento ritenuto sufficiente dai magistrati per convalidare la proroga dell’ordinanza.