24 Giugno 2025
Seicentomila euro il costo della realizzazione del canile rifugio della provincia di Pescara di cui circa quattrocentomila finanziati dal Ministero dell’interno che ha reso nota, tuttavia, la scelta di revocare il finanziamento. 481 mila euro concessi nel 2020 al Comune di Pescara, per la costruzione di un canile nel territorio di Santa Teresa di Spoltore. Tra le motivazioni del procedimento di sospensione, la mancanza della documentazione progettuale per avviare i lavori e ottenere il finanziamento. Poi l’incontro con il Ministero e l’acquisizione del terreno in zona colle Cese a Spoltore, dove dovrebbe nascere la struttura. È intervenuto sul tema il consigliere del movimento 5 stelle Paolo Sola presidente della commissione garanzia e controllo che ha ribadito che nonostante gli incontri con il ministero dell’interno, ad oggi non c’è nessun documento che attesti la sospensione della procedura avviata dal ministero di revoca del finanziamento. «Ora vorrebbero farci credere che delle successive interlocuzioni avute a Roma con il Ministero, sembrerebbero aver bloccato questa procedura di revoca ma senza che ci sia un documento ufficiale, scritto nero su bianco, che confermi questo, quindi queste parole non hanno assolutamente alcun tipo di credibilità, soprattutto se dette da chi come l’assessore Pignoli, per mesi ha ripetuto che era tutto sotto controllo mentre invece al tempo stesso a Roma stavano predisponendo già questa comunicazione di benservito. Dopo aver sperperato le condizioni migliori che ci potessero essere, nella precedente versione: un progetto già pronto, un terreno donato gratuitamente, oggi la Giunta vorrebbe far credere che senza terreno, senza progetto e senza un accordo scritto con il Comune di Spoltore, ci sia ancora la possibilità di concludere questo progetto. Noi sottolineiamo che qualora il finanziamento dovesse essere davvero salvato e il progetto dovesse vedere veramente la luce, noi saremo i primi a festeggiare perché è una questione che la città Pescara aspetta da troppo tempo. Chiediamo di avere un documento ufficiale, da parte del Ministero che garantisca che c’è ancora del tempo, perché altrimenti tutto questo rischia di essere l’ennesimo caso di ‘annuncite’ da parte della giunta Masci che rischia di fare l’ennesimo buco nell’acqua».