24 Giugno 2025
Il Ministero dell'Ambiente ha stoppato il faraonico progetto da 232 milioni di euro di Enel Produzione, che prevedeva un sistema di pompaggio d'acqua tra i laghi di Campotosto e Provvidenza, nel cuore del Parco Nazionale del Gran Sasso. Un intervento che, con i suoi scavi di gallerie e la modifica del regime idrico, avrebbe potuto deturpare, secondo molti, una delle aree protette più preziose d'Italia. La decisione ministeriale arriva dopo una segnalazione dell’associazione Forum H2O, che ha evidenziato una grave inadempienza procedurale da parte di Enel: la mancata presentazione nei termini previsti delle integrazioni richieste dalla Commissione Valutazione d’impatto ambientale nazionale. Un vizio di forma che si è rivelato fatale per il progetto, dimostrando ancora una volta come la vigilanza civica sia fondamentale per la tutela del nostro patrimonio naturale. Il progetto, presentato nel 2022, era stato fin da subito contestato da un fronte comune di associazioni ambientaliste. Le loro osservazioni avevano messo in luce l'incompatibilità dell'opera con i vincoli di un'area protetta, sottolineando come scavi di chilometri di gallerie e la costruzione di una centrale sotterranea fossero inaccettabili in un contesto di tale pregio naturalistico. Senza contare l'impatto sulla flora e sulla fauna, causato dalla variazione consistente e plurigiornaliera del livello dei due laghi. Questa decisione del Ministero dell’Ambiente ci porta a pensare come possa essere paradossale che un progetto di tale portata, con un impatto ambientale così significativo, fosse motivato da un bilancio energetico complessivo negativo e da logiche di mero profitto, legate alla massimizzazione dei guadagni attraverso lo stoccaggio e il rilascio dell'acqua nei momenti di maggiore richiesta energetica. Questa vicenda è un chiaro esempio di come la determinazione delle associazioni ambientaliste e la corretta applicazione delle normative possano fare la differenza. Il Forum H2O ha già annunciato che manterrà alta la guardia, pronta a intervenire qualora Enel tentasse di ripresentare il progetto. E la loro vigilanza si estende anche ad altri interventi simili, come quello proposto nel teramano a San Giacomo, dove il Parco del Gran Sasso e Monti della Laga si è già espresso negativamente. Progetti come questi, che, secondo le associazioni ambientaliste, minacciano la biodiversità e l'integrità di ecosistemi protetti a livello europeo, sono semplicemente inaccettabili. La tutela del nostro patrimonio naturalistico non può essere messa in secondo piano di fronte a interessi economici di breve termine e la decisione del Ministero è un chiaro segnale: la protezione dell'ambiente è un valore irrinunciabile.