09 Ottobre 2025
I funerali di Edoardo Alesse, rettore emerito dell’Università degli Studi dell’Aquila, celebrati nella suggestiva cornice della Basilica di Santa Maria di Collemaggio, hanno rappresentato un momento di profonda commozione e partecipazione collettiva. Un evento che ha raccolto amici, colleghi, conoscenti e numerose autorità civili e istituzionali, in un omaggio sentito a una figura che ha segnato profondamente la comunità accademica e cittadina dell’Aquila. Il professor Edoardo Alesse, la cui carriera è stata strettamente intrecciata con la storia dell’ateneo aquilano, non è stato solo un rettore, ma un simbolo di dedizione e passione per il sapere e per il futuro delle nuove generazioni. Il suo impegno nella ricostruzione post-sisma ha rappresentato un pilastro fondamentale nel rilancio dell’università e della città. Per questo, il suo commiato non è stato solo un addio personale ma un momento collettivo di riflessione sull’importanza della cultura e dell’istruzione come motore imprescindibile di rinascita. La Basilica di Santa Maria di Collemaggio, con la sua imponente bellezza e il suo significato storico, ha offerto il palcoscenico ideale per un rito che ha unito spiritualità e comunità, in un dialogo tra passato e presente. Durante la cerimonia, le parole dei familiari, dei colleghi e degli studenti hanno restituito l’immagine di un uomo gentile, rigoroso e sempre al servizio del bene comune e un buon padre di famiglia. Le testimonianze hanno sottolineato come Edoardo Alesse abbia saputo, con equilibrio e saggezza, guidare l’ateneo in momenti di grande difficoltà, mantenendo vivi i valori di eccellenza e inclusione. Anche le autorità presenti hanno voluto sottolineare l’importanza del suo contributo non solo per l’università, ma per tutta la città e la regione Abruzzo. Il sindaco e rappresentanti istituzionali hanno ricordato come la figura di Alesse sia stata centrale nel dialogo con le istituzioni, fondamentale per superare sfide come il post terremoto e le difficoltà economiche e sociali dell’area. Questa grande partecipazione testimonia il legame profondo che Edoardo Alesse ha saputo instaurare con il suo ambiente, un legame fatto di rispetto, stima e amicizia. La sua scomparsa lascia un vuoto difficile da colmare, ma anche un’eredità preziosa, fatta di principi e ideali che continueranno a vivere nelle aule universitarie e nella memoria di chi ne ha condiviso il percorso. In un momento così carico di emozione, la città dell’Aquila ha dimostrato ancora una volta la sua capacità di stringersi intorno ai suoi protagonisti, valorizzando le figure che hanno contribuito a progettarne un futuro migliore. Edoardo Alesse resta così nei cuori e nella storia dell’ateneo e della comunità intera, esempio di come leadership, cultura e umanità possano convivere ed elevare una realtà fragile ma resiliente. Il saluto conclusivo in Basilica ha suggellato un percorso di vita dedicato al sapere, alla solidarietà e alla costruzione di un futuro comune. L’Aquila e la sua università perdono un maestro, perdono un leader, perdono un uomo, ma trovano in lui una guida immortale, un faro che continuerà a ispirare per molti anni a venire.