11 Ottobre 2025
La più grande casa automobilistica europea, Stellantis, continua a vivere una stagione difficile, con una produzione in netto calo nei suoi stabilimenti italiani anche nei primi nove mesi del 2025. Secondo il rapporto più recente della FIM-CISL, la produzione complessiva è diminuita di un terzo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, cedendo il 31,5% con 265.490 unità tra autovetture e veicoli commerciali prodotte. Un dato che prefigura una chiusura d’anno ancora più preoccupante, con previsioni di poco più di 310.000 unità complessive e una contrazione particolarmente significativa per le autovetture (-36,3%) e per i veicoli commerciali (-23,9%). Lo stabilimento di Atessa (Ch), in Abruzzo, è uno dei siti più colpiti da questa flessione produttiva. Nei primi nove mesi del 2025 sono stati realizzati 114.060 veicoli commerciali, ma con un calo del 23,9% sul 2024. La riduzione degli ordini, inizialmente concentrata sui cabinati e poi estesa anche ai van, ha costretto la fabbrica ad adottare misure straordinarie come la cassa integrazione, che coinvolge mediamente 700 lavoratori al giorno, con picchi di 1.000. La situazione all’interno dello stabilimento si è tradotta dunque in una riduzione consistente dei turni lavorativi, partendo da previsioni di 15 turni settimanali verso un regime fortemente ridimensionato. Nonostante i dati negativi, la FIM-CISL ribadisce l’importanza strategica dello stabilimento di Atessa per Stellantis, considerato un punto centrale nella produzione europea di veicoli commerciali, con un ruolo chiave nella transizione verso i nuovi veicoli elettrificati previsti dalle strategie Pro One del gruppo. In questo senso, si sottolinea la necessità di mantenere investimenti e innovazione tecnologica per consolidare la leadership del sito abruzzese. Il momento di confronto più atteso è fissato per il 20 ottobre a Torino, quando l’amministratore delegato di Stellantis, Antonio Filosa, incontrerà le organizzazioni sindacali italiane. Sarà il primo dialogo diretto tra il nuovo Ad e i rappresentanti dei lavoratori, con l’obiettivo di costruire relazioni sindacali solide e trovare soluzioni condivise per affrontare le difficoltà produttive e occupazionali che attanagliano tutto il gruppo. I sindacati, pur riconoscendo l’apertura al confronto, richiedono un cambio di passo immediato per evitare un ulteriore deterioramento della situazione, che mette a rischio migliaia di posti di lavoro in tutta Italia e in particolare nel sito abruzzese. In Abruzzo, la flessione produttiva non riguarda solo i numeri, ma ha profonde ripercussioni sociali ed economiche in un territorio che dipende fortemente da questa realtà industriale. I tagli produttivi e gli ammortizzatori sociali pesano sulla vita quotidiana di molte famiglie, accrescendo la tensione tra lavoratori, istituzioni e azienda. Le richieste sindacali puntano a un impegno concreto di Stellantis per investire in nuove tecnologie, aumentare la produzione di veicoli elettrificati e tutelare il lavoro, elementi chiave per garantire futuro e sviluppo sostenibile allo stabilimento di Atessa e all’intera regione abruzzese. In conclusione, il confronto del 20 ottobre rappresenta una tappa cruciale per il futuro della produzione Stellantis in Italia e per la stabilità dello stabilimento di Atessa. I risultati di questo incontro potranno indicare la direzione del rilancio o, al contrario, definire un percorso di ulteriori sacrifici per i lavoratori. L’attenzione rimane alta e il territorio abruzzese osserva con preoccupazione ma anche fiducia il prossimo capitolo della vertenza industriale.