12 Ottobre 2025
È decollato da L’Aquila il “primo lancio” di Cosmic School, il progetto che vuole portare studentesse e studenti delle scuole superiori a guardare il cielo con occhi nuovi - quelli della scienza, della curiosità e dell’innovazione. Una giornata intensa, quella di venerdì 10 ottobre, per alunni provenienti da 13 istituti superiori di Abruzzo, Basilicata e Campania, che hanno avuto l’opportunità di assistere a testimonianze ed esperimenti curati da ricercatori, scienziati e docenti su temi del cosmo, della geologia, dell’intelligenza artificiale e dei grandi centri di calcolo, in un dialogo continuo tra scuola e ricerca. Ma il cuore del progetto non si ferma alle lezioni teoriche, il percorso formativo infatti continua nelle scuole, dove gli studenti potranno realizzare un prototipo di telescopio per la rivelazione dei raggi cosmici e partecipare a laboratori di "citizen science" volti alla creazione di consapevolezza nell'ambito della raccolta e analisi di dati e del monitoraggio civico. «La scuola abruzzese è accogliente verso tutti ma ciò non significa rinunciare all'approfondimento. - ha commentato Giuliano Bocchia, dirigente dell’Ufficio scolastico regionale per l'Abruzzo - Nella scuola come nella vita ognuno deve sentirsi protagonista e non gregario. Questo progetto si basa sulla partecipazione attiva degli studenti». L’Ufficio è uno dei partner di “Cosmic School”, a cui si aggiungono Fondazione Openpolis, Gran Sasso Science Institute, Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Gran Sasso Tech e Ufficio Scolastico Regionale per l'Abruzzo. E mentre Vincenzo Smaldore, responsabile di progetto per Openpolis ribadisce l'importanza dei dati per la conoscenza e il miglioramento delle comunità, Paola Inverardi, Rettrice del Gran Sasso Science Institute, Ezio Previtali, Direttore dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso, e Fernando Ferroni, Presidente Gran Sasso Tech, si dicono soddisfatti ed entusiasti di un percorso di alta formazione di particolare rilevanza per far avvicinare le nuove generazioni al mondo della fisica delle particelle. Ma tra i temi affrontati c'è anche quello della parità di genere nella scienza. Molte le voci femminili della ricerca che hanno portato la loro testimonianza, dimostrando che l’universo scientifico può e deve essere un terreno di pari opportunità, anche se, secondo il professore del GSSI Adriano Di Giovanni, c'è ancora molto da fare. «Il divario di genere è ovviamente un argomento che tutti noi ricercatori nel mondo accademico conosciamo bene, - ha affermato - lo viviamo e quasi offensivo negarlo. La denuncia è ricordare sempre che i divari scientifici esistono e che bisogna fare di tutto per colmarli, deve essere una dei postulati su cui il mondo accademico e la ricerca si devono muovere. Da questo punto di vista bisogna ancora fare molto nel nostro paese».