10 Ottobre 2025
Un passo in avanti per ampliare lo sguardo sulle sfide sanitarie globali, ma anche per porre l’attenzione sul pluralismo di discipline, approcci e contesti sociali che definiscono la filosofia One Health One Earth. In un mondo sempre più interconnesso e meno stabile, l’approccio One Health, l’evento sulla Salute Unica organizzato dall’IZS dell’Abruzzo e del Molise si allarga nell’edizione 2025 e si concentra quest’anno sulle “Nuove Geografie”. Un focus sugli effetti dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento sulle popolazioni, sullo sviluppo di nuove patologie, sull’impatto della globalizzazione sui patogeni delle piante, sul rapporto tra economia e antimicrobico-resistenza. Alla vigilia dell’evento, non sono mancate polemiche per la presunta presenza ai lavori del presidente di Leonardo S.p.A., Stefano Pontecorvo e di Marco Minniti, della Fondazione Med-Or accusati di avere stretti contatti economici con Israele e quindi complici nella guerra ormai, si spera, finita. «Viviamo in un mondo sempre più interconnesso, senza confini, di conseguenza sempre più vulnerabile. Porre al centro del dibattito pubblico la Salute Unica e oggi più che mai importante. È il quarto anno che ci facciamo promotori e testimoni della One Health, un paradigma in continua espansione non più focalizzato solo sulla prevenzione delle zoonosi (le malattie trasmissibili da animale a uomo) o sulla gestione integrata delle malattie infettive. La cornice che contiene il paradigma One Health oggi è molto più grande – afferma il direttore generale dell’IZS di Teramo – include fattori ecologici, sociali, economici, culturali, psicologici e coinvolge discipline diverse: dalle neuroscienze all’urbanistica, dalla sociologia all’architettura, fino alla politica ambientale. Questo è il motivo per cui esploreremo le ‘Nuove Geografie’, intese in senso molto ampio, attraverso esperti e scienziati internazionali del nostro mondo (medici, veterinari, epidemiologi, biologi, virologi) ma anche di settori solo in apparenza distanti da noi. A OHA 2025 sarà dunque importante dialogare con oncologi, geografi, economisti, costituzionalisti, saggisti, scrittori, antropologi, esperti di ecologia e di cooperazione internazionale».