11 Ottobre 2025
Ha preso il via sabato all’Università degli Studi di Teramo, One Health Award 2025 “Nuove Geografie”, quarta edizione dell’evento internazionale sulla Salute Unica organizzato dall’IZS dell’Abruzzo e del Molise. Dopo i saluti istituzionali del Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, del Sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, del Vescovo Mons. Lorenzo Leuzzi e del Rettore di Unite Christian Corsi, a inaugurare la due giorni è stato il direttore generale Nicola D’Alterio. Nel suo discorso di apertura ha sottolineato quanto il dialogo di OHA non sia soltanto scientifico, ma profondamente umano e che la conoscenza non deve avere limiti né barriere: «Siamo qui perché abbiamo scelto di rispondere alle sfide globali - come epidemie, cambiamenti climatici, scarsità idrica, inquinamento, migrazioni - con un pensiero comune e una cooperazione concreta. One Health Award nasce per questo: per raccontare ogni anno una nuova tappa di questa rivoluzione culturale e scientifica, che ci porta a ripensare la salute come un ecosistema unico e interdipendente… l’approccio One Health è più che una visione scientifica - ha aggiunto D’Alterio - è l’unico modo per guardare al futuro, ma ancora di più è l’unico modo per vivere il presente. Ci insegna che la salute dell’uomo, degli animali e dell’ambiente non sono compartimenti stagni, ma parti di un’unica rete di vita». Nel ricordare che l’IZS di Teramo ha scelto di essere non solo un centro di ricerca ma un ponte tra territori e continenti, il Direttore Generale ha citato importanti progetti con la Tunisia (MEDNET4OH) e il Nord Africa (PROVNA), le collaborazioni con OMS, FAO, WOAH e i principali centri di ricerca mondiali, sottolineando anche il grande lavoro della Regione Abruzzo che ha abbracciato con determinazione la politica “One Health” come la strategia vincente per una salute efficace e integrata, ad esempio attraverso l’iniziativa sull’Antibiotico-Resistenza che pone l’Abruzzo all’avanguardia non solo nel panorama nazionale. A seguire l’attesa e appassionata Lectio Magistralis di David Quammen. Il saggista e divulgatore scientifico statunitense, che ha parlato di Covid molti anni prima della pandemia nel suo best seller “Spillover”, ha puntato l’attenzione sulle malattie strettamente collegate ai cambiamenti climatici come la Dengue ricordando ai nostri microfoni che «dobbiamo aspettarci altre pandemie. Potrebbe trattarsi di Coronavirus, di influenza. Bisogna tenere alta la guardia anche perché attualmente non siamo preparati a questa evenienza». «Il mondo della scienza è sotto attacco ha aggiunto - soprattutto la virologia, la genetica, la veterinaria. Sono minacciate dall’ignoranza, dalla negazione, dall’arroganza, dalla scelta di politiche sbagliate. E allora la scienza è ancora in grado di sorprenderci? Direi proprio di sì. La scienza può regalarci i piccoli fatti e le grandi idee che nascono inizialmente come ipotesi. La vita sulla terra è regolata dai principi biologici, siamo tutti interconnessi, tutti parte della stessa sfida alla sopravvivenza. Ci sono tre dimensioni che possono aiutare a tutelarci contro le prossime pandemie: prevenzione, monitoraggio e sorveglianza, prontezza di risposta alle emergenze». E’ intervenuto anche il Ministro della Salute della Tunisia Mustapha Ferjani: «È un grande onore essere oggi qui a Teramo, culla dell’IZS, luogo simbolico di scienza, rigore e cooperazione internazionale. L’IZS di Teramo non è solo un laboratorio: è una coscienza scientifica mondiale. I suoi contributi nella sorveglianza zoonotica, nella resistenza antimicrobica, nella biosicurezza alimentare e nella ricerca vaccinale sono punti di riferimento internazionali. Ogni anno esegue oltre 3 milioni di analisi per proteggere la salute pubblica in Europa e oltre. Le partnership con FAO, WOAH e OMS hanno permesso di costruire ponti tra i continenti, in particolare con il Mediterraneo e l’Africa. Teramo ci ricorda che la scienza, quando è condivisa, è uno strumento di pace, resilienza e giustizia». La prima giornata si è conclusa con la cerimonia di premiazione degli One Health Award 2025. Tre i premi assegnati: al Professor Mustapha Ferjani, Ministro della Salute della Tunisia, per il significativo contributo al rafforzamento della sanità pubblica, alla modernizzazione dei servizi e alla promozione di un approccio condiviso e sostenibile alla salute: per la sua capacità di innovare e rafforzare il sistema sanitario tunisino, con una visione rivolta all’efficienza organizzativa e all’equità sociale. Al Professor Antonio Giordano, oncologo di fama internazionale, fondatore e direttore dello Sbarro Institute for Cancer Research and Molecular Medicine di Philadelphia, per aver contribuito in modo decisivo alla comprensione dei meccanismi di controllo del ciclo cellulare e alla genetica dei tumori: da anni si batte per la difesa dell’ambiente e per il diritto alla salute, richiamando l’attenzione sui legami tra inquinamento, degrado ambientale e incidenza tumorale. Al Professor Ramanan Laxminarayan, una delle voci più autorevoli a livello mondiale nella lotta contro l’antibiotico-resistenza, per aver saputo coniugare epidemiologia, economia e politiche sanitarie, mostrando come l’uso responsabile degli antibiotici e l’innovazione terapeutica siano fondamentali non solo per la salute delle persone, ma anche per quella degli animali e dell’ambiente.