13 Ottobre 2025
Non ha risposto alle domande che il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Pescara Francesco Marino gli ha posto nel corso dell'udienza di convalida dell'arresto, avvenuta nel carcere San Donato di Pescara. Questa la linea difensiva di Antonio Mancini, il 69enne accusato di aver ucciso la ex moglie Cleria Mancini a Lettomanoppello, nel pescarese, il pomeriggio dello scorso 9 ottobre. All’uomo sono contestati i reati di omicidio volontario, tentato omicidio aggravato del nipote 13enne e resistenza a pubblico ufficiale. Mancini, che per questa udienza è stato assistito dall'avvocato d'ufficio Marcello Cordoma, ha inoltre nominato l’avvocato Luca Pellegrini quale suo legale di fiducia. «I colpi sono partiti per sbaglio». Questo quanto dichiarato da Mancini prima della convalida d’arresto durante un colloquio con il legale in carcere. Il 69enne ha riferito di aver bevuto troppo e di non ricordare quanto accaduto poi al bar Belvedere di Turrivalignani prima di essere fermato dai Carabinieri. Nelle scorse ore il medico legale Davide Girolami ha eseguito l'autopsia sul corpo della 66enne Cleria Mancini, disposta dal pm Giuliana Rana. Esame che ha confermato la morte dovuta al proiettile d’arma da fuoco che ha raggiunto il cuore della donna. «Preliminarmente il signor Mancini ha formalizzato la nomina che suo legale di fiducia che è Luca Pellegrini al quale passerò il testimone – ha detto Cordoma al termine dell’udienza. Ci siamo parlati un attimo, insomma, Mancini si è avvalso della facoltà di non rispondere. Fisicamente è molto provato, abbastanza lucido ma molto provato per quello che è successo e per le condizioni fisiche non ottimali». L’avvocato Cordoma ha precisato inoltre che per Mancini si potrebbe procedere con la richiesta di perizia psichiatrica. «Non siamo entrati nel merito di questa vicenda, anche perché Mancini ha formalizzato proprio oggi a verbale la nomina del nuovo difensore ma sicuramente sarà quella la strada che si percorrerà». Si apprende inoltre che, subito dopo l’omicidio di Cleria, giovedì 9 ottobre, un conoscente della famiglia della donna, considerato un parente acquisito, ha contattato i carabinieri dicendo di voler uccidere con la sua pistola il responsabile del delitto. I militari, intervenuti nell'abitazione dell'uomo, hanno trovato un’arma detenuta illegalmente, ereditata dal padre e mai denunciata. Dopo un confronto con le forze dell’ordine, l’uomo ha consegnato spontaneamente la pistola ed ora è denunciato per il reato di detenzione abusiva di armi.