14 Ottobre 2025
Il genocidio non è finito finché I responsabili non pagheranno, finché la Palestina e il popolo palestinese non otterranno l'autodeterminazione e la fine dell'occupazione criminale da parte di uno stato che definiamo democratico ma non lo è», lo hanno dichiarato le sigle sindacali Usb (Unione Sindacale di Base) e Cub (Confederazione Unitaria di Base), che nel pomeriggio di martedì 14 ottobre, hanno organizzato un presidio sotto la sede regionale Rai a Pescara per mostrare il "cartellino rosso a israele", ed esprimere il loro dissenso rispetto alla partita contro l'Italia, in programma alle 20.45 dello stesso giorno a Udine e valida per le qualificazioni ai mondiali. «Italia Israele è una partita che per dignità nazionale non va giocata, Israele deve essere boicottato finché non rispetterà il diritto internazionale e i diritti dei Palestinesi», hanno aggiunto i partecipanti, in opposizione alla politica israeliana e in solidarietà con il popolo palestinese. Una protesta verso un sistema di controinformazione antidemocratico, l'hanno definita le sigle sindacali, e contro la FGCI, che ha dimostrato- denunciano i manifestanti- di avere a cuore solo "il dio denaro che gira intorno allo sport nazionale". «Prima di una qualificazione mondiale, quindi prima di dare la precedenza allo sport e soprattutto i soldi che girano intorno a questo sport, crediamo che bisogna dare la precedenza a quelli che sono i diritti umani, all’umanità e al rispetto dei popoli e soprattutto al rispetto di quei tanti bambini e di quelle tante donne morte sotto le bombe, senza potersi difendere in alcun modo», così il responsabile Usb lavoro privato, Romeo Pasquarelli.