17 Ottobre 2025
L'allarme al Liceo statale 'Marconi' di Pescara si è concluso con un sospiro di sollievo, almeno dal punto di vista ambientale: i campionamenti dell'aria effettuati dall'Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpa) non hanno evidenziato «concentrazioni anomale o alterazioni nella composizione» dei gas analizzati. L'esito, comunicato dall'Arpa stessa, conferma i risultati parziali precedentemente emersi e rafforza l'ipotesi più plausibile e meno allarmante: quella dell'utilizzo di uno spray urticante o di una sostanza volatile con effetto irritante a rapida dispersione. L'episodio, avvenuto nella mattinata di giovedì, aveva causato il panico e la mobilitazione dei soccorsi dopo che circa cinquanta persone, tra studenti e personale scolastico, avevano accusato disturbi e fastidi respiratori. La sintomatologia, pur non grave, aveva richiesto l'intervento del 118, l'allestimento di un Posto Medico Avanzato (PMA) e il ricovero precauzionale di sei persone in ospedale. La scuola è stata immediatamente evacuata e, per precauzione, chiusa al pubblico con un'ordinanza del Sindaco fino al completamento delle verifiche. L'attività di controllo dell'Arpa, disposta in seguito alle segnalazioni, è stata rigorosa e ha interessato sia gli ambienti interni che l'esterno dell'edificio. Sono stati prelevati nove campioni d'aria, otto dei quali all'interno, incluse le aule 18, 19 e 20, focolai dell'evento e uno all'esterno, per un confronto. Gli esami di laboratorio, condotti nel distretto Arpa di Pescara, sono stati decisivi: «Dai risultati ottenuti non emerge alcuna alterazione delle normali condizioni di salubrità dei locali e degli ambienti dove sono stati eseguiti i prelievi dei campioni di aria» si legge nella nota ufficiale. Questo verdetto tecnico smentisce, di fatto, le prime, preoccupanti speculazioni su una possibile dispersione di gas tossici o guasti agli impianti, come l'iniziale, sebbene subito smentita, ipotesi di una fuga di ammoniaca. L'assenza di tracce chimiche o concentrazioni anomale nell'aria campionata in un secondo momento, cioè ore dopo il rilascio della sostanza, spinge le indagini verso la pista dell'uso improprio di un prodotto irritante di natura non persistente. Gli spray urticanti, come quelli al peperoncino, a base di oleoresin capsicum, o altre sostanze volatili simili, sono noti per causare irritazione immediata delle vie aeree, lacrimazione e tosse, ma per la loro natura tendono a dissolversi rapidamente nell'ambiente, specialmente in locali ventilati o aperti, rendendo difficile il rilevamento a posteriori. Questa dinamica, che è comune in episodi analoghi in contesti scolastici, rafforza il sospetto di un atto doloso messo in atto da ignoti, magari lo scherzo di qualche imbecille. Le autorità locali, tra cui Polizia e Vigili del Fuoco, proseguiranno le indagini per identificare la sostanza e, soprattutto, i responsabili dell'accaduto. Nonostante la rassicurazione fornita dall'Arpa riguardo l'assenza di un rischio ambientale strutturale o di contaminazione persistente, la preoccupazione rimane alta. L'Arpa Abruzzo ha comunque assicurato la continua collaborazione tecnica alle autorità locali, offrendo il supporto necessario per eventuali «ulteriori esigenze di verifica o approfondimento». Il ritorno alla normalità per il Liceo Marconi dipenderà dal completamento di tutti gli accertamenti e dalla piena messa in sicurezza della struttura, un passo essenziale non solo per la salubrità degli ambienti, ma anche per il ripristino della serenità e della fiducia all'interno della comunità scolastica . L'esito delle analisi sull'aria scioglie il nodo della pericolosità strutturale, ma il mistero sull'autore e sulla precisa natura della sostanza irritante resta aperto, spostando il focus dell'indagine dalla chimica alla cronaca.