21 Gennaio 2016
E' dal 2011 che a L'Aquila si parla di Urban Center, ma ad oggi, nonostante la sua istituzione e l'elezione del Presidente, Maurizio Sbaffo, non si riesce a formare il Comitato scientifico che renderebbe operativo l'organismo. La ragione principale di questo stallo andrebbe ricercata nell'incapacità delle associazioni che lo compongono di fare squadra. Non ci è voluto molto, infatti, perchè l'Urban Center, nato come mezzo di partecipazione alla costruzione delle scelte strategiche per il territorio, si avvicinasse proprio alle tanto disprezzate dinamiche politiche. I 65 soggetti che lo compongono sono stati sempre meno presenti, fino ad essere solo in 38, incluse le deleghe. Proprio durante l'ultima riunione, il 2 dicembre scorso, non si è riusciti ad eleggere il comitato scientifico a causa del ritiro di 4 candidature su 7. Tra queste quella dell'Associazione Policentrica che insieme al Comune dell'Aquila e all'Istituto Nazionale di Urbanistica si era spesa fin dall'inizio per disegnare i contorni di quest'organismo. Oggi le sue rappresentanti, Antonella Marrocchi e Graziella Cucchiarelli, hanno convocato una conferenza stampa proprio per ribadire il ritiro immediato e definitivo della candidatura di Policentrica a membro del comitato scientifico, al fine di favorirne l'elezione e mettere in moto al più presto la macchina organizzativa. Infatti le polemiche maggiori si erano concentrate proprio intorno alla designazione di un suo membro, insieme a un rappresentante dell'Univaq e a uno dell'INU come componenti del cuore pulsante dell'UC: il comitato scientifico. Tanto che si sarebbe voluta allargare la rosa dei suoi componenti da 5 a 7, ma Policentrica ribasice: ci vogliono persone capaci, non serve accontentare tutti. Si deve piuttosto lavorare per la città e scegliere che valore dare a questo fondamentale strumento di partecipazione attiva. Noemi Cococcia