16 Aprile 2024
Perquisita l’abitazione dei soggetti ritenuti responsabili degli atti vandalici a danno di scuole, sedi di partito, sindacati, redazioni di giornali, sedi comunali, ipermercati e Uffici Postali. Il 15 gennaio scorso, i Guerrieri ViVi, questo il nome del movimento, tornavano a colpire. Questa volta l’obiettivo era il Palazzo del Governo, sede della Prefettura e della Provincia, la cui gradinata, il portone e la facciata centrale, sono state imbrattate con grandi scritte e simboli, tracciati con vernice rossa firmate "ViVi" segni che sarebbero riconducibili alle ideologie "no vax". Le indagini sono dunque ricadute su due soggetti (47 anni lui, 36 lei) residenti nel capoluogo adriatico. Secondo quanto emerso dalle indagini si ritiene che l’uomo, il 14 gennaio, abbia posto a segno l’azione all’interno dell’ospedale civile e successivamente, il 15 gennaio, assieme alla donna, avrebbe imbrattato il Palazzo del Governo. Nella mattina del 15 aprile i poliziotti della Digos della Questura di Pescara, delegati dall’Autorità Giudiziaria, hanno proceduto alla perquisizione delle abitazioni dei due indagati, sequestrando anche oggettistica riconducibile al citato gruppo "no vax" e stencil per la realizzazione della scritta "ViVi". In particolare, nell’abitazione dell’uomo, è stata rinvenuta la lancia per pittura a spruzzo, di fabbricazione artigianale, che si ritiene esser stata utilizzata per l’imbrattamento della Prefettura. I reati contestati sono quelli di associazione per delinquere, danneggiamento ed imbrattamento.