15 Maggio 2024
Ancora una volta il settore delle costruzioni si trova ad affrontare un clima di incertezza e preoccupazione a causa di un nuovo intervento normativo che rischia di mettere a repentaglio la tenuta di migliaia di imprese e i posti di lavoro ad esse connessi. Confapi Aniem Abruzzo esprime forte dissenso e contrarietà all'ipotesi, ventilata dal Ministro Giorgetti in audizione al Senato, di introdurre un emendamento che renda obbligatoria la ripartizione dei crediti Superbonus in 10 anni, con effetto retroattivo. Tale misura, se confermata, rappresenterebbe un colpo durissimo per un settore già fortemente provato dagli effetti della pandemia e dalle continue modifiche normative. L'obbligo di spalmare i crediti in un periodo così lungo, con applicazione retroattiva, non solo creerebbe un caos burocratico senza precedenti, ma rischierebbe di compromettere la solidità finanziaria di numerose imprese, con il concreto pericolo di innescare una spirale di default. Inoltre, l'incostituzionalità di un simile intervento appare evidente, in quanto andrebbe a ledere i diritti acquisiti dalle imprese che hanno operato in ottemperanza alle normative vigenti al momento della realizzazione degli interventi. Confapi Aniem Abruzzo ribadisce la propria richiesta di tutelare le opzioni dello sconto in fattura e della cessione del credito per gli interventi di ricostruzione nelle aree sismiche fino al 2025. Il Superbonus, in questo specifico contesto, assume un ruolo fondamentale per la ricostruzione post-sisma e non può essere equiparato al Superbonus ordinario. Invitiamo il Governo a rivedere attentamente la propria posizione e ad assumere decisioni che tengano conto delle reali esigenze delle imprese e del Paese, evitando di mettere a rischio un settore strategico per l'economia italiana. In buona sostanza Confapi Aniem Abruzzo esprime profonda preoccupazione per l'ipotesi di un obbligo retroattivo di spalmare i crediti Superbonus in 10 anni, una misura incostituzionale e dannosa per il settore delle costruzioni. Chiede la tutela dello sconto in fattura e della cessione del credito per gli interventi di ricostruzione nelle aree sismiche e invita il Governo a rivedere la propria posizione e ad assumere decisioni responsabili