24 Maggio 2024
L'Aquila nel 2026 sarà Capitale della Cultura con il suo progetto "Città multiverso". L'innovazione è una delle direttrici che hanno guidato nella stesura del dossier di candidatura, poi risultato vincitore. Ed allora va da se che dal Capoluogo d'Abruzzo possa ed anzi debba partire uno sguardo diretto al futuro declinato sotto l'aspetto di come le nuove tecnologie digitali possano dare quel qualcosa in più nella fruizione dei beni culturali. Tanti i soggetti istituzionali coinvolti in "Showroom 4.0" dalla Camera di Commercio del Gran Sasso d'Italia tramite il suo PID, il Punto Impresa Digitale. Esperienze a confronto al Centro congressi Zordan dell'Università del Capoluogo d'Abruzzo. Luogo non scelto a caso. L'Ateneo, infatti, ha attivo al suo interno un centro interdipartimentale (Heritechne) che si occupa di ricerca sui metodi innovativi per lo studio di beni culturali. E poi, sempre Univaq ha tra i suoi progetti attivi anche uno con la Biblioteca Hertziana di Roma sulla catalogazione digitale e georeferenziata del patrimonio artistico ed architettonico cittadino. Insomma, un'ottima base da cui partire e su cui innestare anche altre riflessioni su come coniguare i beni culturali con, ad esempio, i big data, la realtà virtuale ed il metaverso, l'intelligenza artificiale. L'intento di "Showroom 4.0" è infatti quello di poter dare il la allo sviluppo di nuovi progetti che abbiano ricadute positive sull'offerta turistica e l'economia del territorio. In occasione di "Showroom 4.0", L'Aquila ha anche ospitato la terza tappa del PID Study Tour. Un momento in cui rappresentanti dei Punti Impresa Digitale delle diverse Camere di Commercio si sono confrontati su nuove strategie e strumenti da adottare per aumentare la competitività dei diversi sistemi imprenditoriali territoriali.