22 Giugno 2024
La buona notizia, che non è da poco, è che l’orizzonte del fine produzione si sposta di tre anni: l’altro giorno, infatti, la Magneti Marelli ha annunciato ai sindacati nel tavolo romano di confronto che a Sulmona le commesse di Ducato saranno prolungate fino al 2031. Non più, insomma, fino al 2028. Un po’ di ossigeno per lo stabilimento peligno i cui 462 dipendenti, però, non stanno certo vivendo un periodo di serenità e con essi tutta la Valle Peligna, dove Magneti Marelli è la fabbrica più importante e più grande. L’unica di una certa portata. La cassa integrazione, innanzitutto, dovuta al calo, atteso, della produzione Sevel a cui la Marelli di Sulmona è legata a doppio filo: è stato firmato proprio l’altro giorno il prolungamento fino al 21 luglio, ma è probabile e annunciato che si arriverà fino alla pausa estiva, per poi riprendere con i contratti di solidarietà. C’è poi il punto degli 87 esuberi da smaltire entro la fine dell’anno: passaggio non traumatico, probabilmente, contando su pensionamenti, prepensionamenti e incentivi, ma che comunque nel quadro generale indebolisce l’impatto occupazionale del territorio. E poi il tema più importante, quello che guarda al futuro, al dopo 2031, quello degli investimenti. Sulmona è l’unico stabilimento del gruppo a non avere in agenda investimenti importanti: la piattaforma larga annunciata nell’autunno scorso non è stata più acquistata da Magneti Marelli e questo tiene legato lo stabilimento sulmonese al guinzaglio del Ducato, mentre i macchinari presenti in fabbrica sono diventati ormai datati e non più efficientissimi senza una manutenzione costante. Dagli investimenti, d’altronde, si misura anche e soprattutto la volontà del gruppo di voler puntare e rilanciare il sito produttivo. Ed è su questo che, ora, bisognerà sedersi intorno ad un tavolo, anche con la politica, per capire cosa fare. A proposito la riunione convocata dalla Regione e poi disdetta dall’azienda per un’indisponibilità temporale più di un mese fa, non ha ancora una nuova data in agenda.