22 Aprile 2024
Anan Yaeesh, palestinese arrestato all'Aquila su richiesta di Israele, non è ancora libero. Nonostante la Corte d'Appello dell'Aquila abbia respinto la richiesta di estradizione per il rischio di torture e trattamenti inumani nelle carceri israeliane, la Procura Generale ha presentato una requisitoria per riaprire il caso. Le accuse contro Yaeesh sono legate alla sua attività nella Resistenza palestinese in Cisgiordania. Israele lo accusa di terrorismo, ma la difesa sostiene che si tratti di legittima lotta di autodeterminazione di un popolo oppresso. La resistenza non è terrorismo, è un messaggio forte che Yaeesh e i suoi sostenitori lanciano al mondo, si legge in un comunicato di Luigia De Biasi per lo Slai Cobas che ha organizzato, per il 30 aprile, un presidio di solidarietà davanti al Tribunale dell'Aquila, durante l'udienza per il "merito" dell'estradizione di Anan Yaeesh, che si terrà davanti la Corte di Appello aquilana. Numerosi prigionieri palestinesi sono detenuti nelle carceri israeliane, spesso in condizioni disumane e senza un giusto processo, si legge nella nota dello Slai Cobas. Tra loro, molti bambini e donne. Israele è accusato di crimini di guerra e di apartheid contro il popolo palestinese. Per lo Slai Cobas, l'Italia, con il suo sostegno a Israele, si rende complice di queste atrocità. La vicenda di Anan Yaeesh è un esempio lampante di come le "democrazie occidentali" calpestino i diritti umani in nome di interessi geopolitici.