10 Agosto 2017
Tre anni di lavori incessanti che mano a mano stanno riportando a nuova vita e più bella di prima una delle chiese più amate dai fedeli, quella delle Anime Sante, simbolo di quel terremoto che 8 anni orsono distrusse L’Aquila ma non gli aquilani capaci di rimboccarsi le maniche e, un passo davanti l’altro, riappropriarsi dei propri luoghi. E’ cosi che questa chiesa con la sua cupola ferita dal sisma e finita sulle pagine di tutti i più importanti giornali del mondo a testimoniare la furia distruttrice del terremoto, mano a mano che viene smontata l’impalcatura inizia a fare capolino quasi a salutare tutte quelle che passando li sotto in questi anni hanno detto te voglio rivedere più bella di prima e che con pazienza stanno aspettando che l’ultimo operaio abbandoni non solo il plesso religioso, ma più in generale il centro storico a suggellare l’inizio di una nuova vita. Un percorso lungo e ad ostacoli, di quelli così alti e così insidiosi come solo i sogni veri sanno essere. Eppure la Chiesa delle Anime Sante è li, fiera nella sua architettura tardo barocca. E’ li e sta in piedi che aspetta tutti gli altri a simboleggiare una rinascita che deve partire dai cuori di chi la ama questa città e che deve essere forgiata e foraggiata, da chi ha il dovere morale di riconsegnare questa chiesa presa ad esempio più sicura di prima e ridare al contempo agli aquilani quel sorriso sopito ma mai perso, nascosto dalle lancette dell’orologio che in questi otto anni stanno scandendo il tempo trascorso tra il prima e l’adesso e che ora, senza abbassare troppo la guardia potranno scandire con meno preoccupazione anche il futuro.  Â