09 Maggio 2024
La sospensione della funivia del Gran Sasso, decisa dal primo maggio per la complessa sostituzione delle funi, rischia di compromettere non solo la stagione estiva, ma anche quella invernale. Una situazione che getta nel panico i lavoratori, in particolare gli stagionali, per i quali non è prevista alcuna soluzione alternativa. Il primo incontro tra i vertici del centro turistico e i lavoratori non ha portato ad alcun risultato positivo. I timori maggiori riguardano i circa venti stagionali, figure spesso con decenni di esperienza e un'età che rende difficile il reimpiego. A differenza dei 21 dipendenti a tempo indeterminato, che potrebbero accedere al fondo di solidarietà (una sorta di cassa integrazione), per gli stagionali non c'è nessuna rete di sicurezza. I sindacati denunciano una situazione di sfruttamento, evidenziando come il servizio sostitutivo della funivia sia attualmente gestito dall'Ama, senza che vi sia una reale volontà di sostenere il centro turistico. Richiedono un'azione concreta da parte del Comune, che ha a disposizione diverse partecipate dove potrebbero essere ricollocati i lavoratori. Serve una soluzione immediata. La situazione è insostenibile per i lavoratori, che si trovano ad affrontare un futuro incerto senza alcun tipo di tutela. È urgente un intervento da parte delle istituzioni per trovare una soluzione immediata che tuteli i lavoratori e garantisca la continuità del centro turistico. Le possibili soluzioni potrebbero essere una ricognizione dei bisogni delle partecipate del Comune per un possibile riposizionamento dei lavoratori stagionali, la creazione di un piano di sostegno economico per aiutare i lavoratori durante il periodo di fermo della funivia e un'accelerazione dei tempi di sostituzione delle funi per minimizzare il fermo attività.