15 Aprile 2024
A quindici giorni dalla chiusura forzata della Funivia del Gran Sasso, la CGIL L'Aquila denuncia il preoccupante silenzio di Comune e Centro Turistico Gran Sasso "Nessun confronto è stato aperto, né in Consiglio Comunale, né con le parti sociali. Non abbiamo nessuna informazione o visione sul destino dei dipendenti del Centro Turistico, sia a tempo indeterminato che determinato", afferma la CGIL. La chiusura della funivia, sottolinea il sindacato, è un "disastro annunciato". Già da tempo si sapeva che le funi erano da sostituire, ma "con ritardo colpevole" non sono state prese le necessarie misure. Nel frattempo, il CTGS, che "dovrebbe essere il miglior attore del nostro turismo montano", si comporta con "colpevole negligenza". Due delle cinque strutture ricettive di sua proprietà sono chiuse, e le altre sono gestite in modo da generare "esigue risorse". Il Comune dell'Aquila, proprietario della funivia, "sfugge alle responsabilità ed al confronto". Non c'è "alcun crono-programma" per la sostituzione delle funi, né un piano per il rilancio del turismo montano. La CGIL chiede al Sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi di convocare un incontro urgente con tutti i portatori di interesse per discutere il futuro della Funivia del Gran Sasso e del turismo montano aquilano. "Il tempo scorre", conclude la CGIL, "e presenterà il conto agli incolpevoli dipendenti, alle imprese e alla nostra comunità. Serve un'azione immediata e decisa".